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gogòl

Questo prodotto appartiene

ai prodotti di tintura in capo

stanno svanendo caratteristiche,

gradi ciascuna saranno diverse di lavaggio

sbiancamento di stile tessuto,

riempimento di carattere nostalgico.

Ve lo giuro: se avessi letto questa lirica nell’antologia di Majakovskij (che mi son pentito di non aver comprato ancora) o in qualche autore postmoderno o cannibale, sarei rimasto estasiato per l’ondivago andamento casuale del metro, l’infrangersi e dal successivo ritirarsi delle onde concettuali, sospendendo il sospiro su “svanendo” (che mi lascia una strana nostalgia del Nulla) per trovare la catarsi finale su “nostalgico”, mentre riaffiorano ricordi blu notte e sfocati come un filtro Instagram.

Ma questo non è Majakovskij, né Clemente Rebora o Campana. L’etichetta del mio pantaloncino nuovomade in qualche posto” ha istruzioni in un Italiano così frizzante che merita sia tramandato ai posteri.

Splendido il terzo punto delle istruzioni di lavaggio:

Una luce-colore: bianco, kaki, il colore cammello…

Dipende dalla situazione di depurazione merce rubata.

mi inquieta e mi esalta nel borbottio di colori falbi e nell’improvvisa sterzata semantica da “romanzo criminale”: ciò che indosso è frutto dell’estasi del crimine.

Il quarto però mi aveva anche emozionato per l’evidente ripresa dell’ermetismo di primo Novecento:

Scuro e lavare la luce separatamente […]

lavare la luce… LAVARE LA LUCE (@____@): rischio seriamente la sindrome di Stendhal…

Mentre più giù il sentiero si fa aspro e l’imitazione comico-realista torna al polistilismo dantesco (e del cul fece trombetta…):

Senza ventilazione non è facile fare i pantaloni.

Casual secco e produrre cattivi odori.

Conserverò questa etichetta come caro ricordo: ora il volumone Montale ha una nuova fedele compagna.

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